Rischiare la vita con un bagno inopportuno
Fama est in regione campestri mari proxima Pyramum et Cydnum, inclitos amnes, fluere; Cydnus incorruptus atque frigidus, riparum amoenitate inumbratus, ubique fontibus suis similis in mare evadis....
E' fama che, in una regione pianeggiante vicinissima al mare, scorrono i celebri fiumi Piramo e il Cidno.
Il Cidno incontaminato e freddo, offuscato dalla bellezza delle rive, sfocia in mare da ogni parte uguale alle sue fonti. Allora era estate : la calura del sole infuocava soprattutto la costa della Cilicia e il momento del giorno era estremamente caldo. Allora l'acqua del fiume attirò il re, cosparso di polvere come di sudore : desiderava infatti bagnare il corpo caldo. Così lasciò la veste davanti alla schiera e scese nel fiume. Ma era appena entrato, quando le sue membra, prese improvvisamente da tremore, cominciarono ad irrigidirsi: si bagnò dunque e il calore vitale abbandonò quasi tutto il il corpo.
Subito i servi lo presero simile a uno che spirava, e lo riportarono nella tenda che non era più in se. Grande preoccupazione e quasi lutto c’era già nell’accampamento. Tutti i soldati, presi da un grande dolore piangevano: il re era di animo forte infatti, non ferito in battaglia e ne non eliminato dal nemico ma esalava l'ultimo respiro mentre lavava il corpo con l'acqua. Essendo venuto a sapere ciò, Dario incalzava ormai vittorioso. Ma poco a poco, tra i lamenti di tutti, Alessandro cominciava a riprendere i sensi: sollevava gli sguardi e riconosceva gli amici che erano intorno.
Quindi fece entrare gli amici insieme con il medico e disse : " Vedete ora la mia sorte: (la mia situazione) i miei tempi non aspettano lenti rimedi e tardivi medici e e mi sarà funesto guarire tardivamente. Quindi, o medici, se conoscete la vostra arte (professione), sappiate ciò: (ovvero che) io non chiedo un rimedio della morte ma della guerra".
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