Tiberio, subdolus e simulator

Subdolus et occultior, saepe simulando his infensus, qui ei maxime cordi erant, et insidiose deditus iis qui ei odio erant; ingenio longe acriore ad repentina consilia....

Subdolo e grande simulatore, spesso fingendo era ostile verso coloro, che gli erano più cari, e insidiosamente dedito a coloro che erano in odio verso di lui: d'ingegno di gran lunga acuto per le decisioni repentine.

Abbastanza prudente e abbastanza fortunato prima dell'impero che fu assunto sotto Augusto, tanto che non immeritatamente gli fu affidata la dominazione dello stato.

C'era in lui molta conoscenza delle lettere, era molto chiaro nell'eloquio, ma di pessimo ingegno, truce, avaro, insidioso. Fu di buon esordio, poi fu pernicioso, di libidini molto ricercate quasi verso ogni età e sesso, e punendo più atrocemente gli innocenti come colpevoli, parimenti i suoi e gli stranieri.

Detestamdp le città e le adunanze, trovò come pretesto dei misfatti l'isola di Capri. Ricondusse la Cappadocia nella provincia, rimosso il loro Re Archelao. Represse i latrocini dei getuli. Circondò astutamente Marobodo, Re dei Suevi.
(By Maria D. )

Versione tratta da Aurelio Vittore

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