Un caso di invidia

C. Furius Cresimus e servitute liberatus in pauperrimo agello multo largiores fructus percipiebat, quam ex amplissimis agris vicinitas....

C. Furio Cresimo liberato dalla schiavitù raccoglieva da un poverissimo campicello frutti molto abbondanti, molto di più dei campi più grandi del vicinato.

E perciò si trovava in elevata invidia e parecchi lo accusavano di avvelenamenti. E così fu convocato in giudizio. Allora Cresimo temendo la condanna da Spurio Albino, edile curule, portò nel foro ogni strumento rustico e e la sua validissima famiglia bene curata e vestita, gli strumenti di ferro costruiti egregiamente, le pesanti zappe, i vomeri pesanti, i buoi saturi.

Poi disse: "Ecco, Quiriti, i miei avvelenamenti, non posso mostrarvi o portare nel foro i miei lavori notturni, e le veglie e i sudori" e così dall'opinione generale fu assolto.

In effetti l'agricoltura si mantiene con il massimo impegno, e perciò i nostri antenati dissero che lo sguardo del signore nel campo lo rende fertilissimo.
(By Maria D. )

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