Una battaglia tra Romani e Sanniti
Tertia pugna ad Suessulam commissa est; quia fugatus a M. Valerio Samnitium exercitus, omni robore iuventutis domo accito, certamine ultimo fortunam experiri statuit.
Ab Suessula nuntii trepidi Capuam, inde equites citati ad Valerium consulem opem oratum veniunt.
Confestim signa mota relictisque impedimentis castrorum cum valido praesidio raptim agitur agmen; nec procul ab hoste locum perexiguum castris cepit. Samnitium exercitus, velut haud ulla mora pugnae futura esset, aciem instruit;
deinde, postquatn nemo obvius ibat, infestis signis ad castra hostium succedit. Ibi ut mliitem in vallo vidit et multi exploratum missi quam in exiguum orbem...
Venne intrapreso il terzo scontro a Suessula; dato che l'esercito dei Sanniti fu messo in fuga da M. Valerio, fatta venire dalla patria ogni risorsa della gioventù, si decise di sperimentare la fortuna in un ultimo scontro.
Da Suessula giunsero notizie allarmanti a Capua, da lì i cavalieri giunsero rapidi dal console Valerio per chiedere un rinforzo.
Mosse in fretta le insegne e lasciati i bagagli a mano con un valido presidio dell'accampamento l'esercito si mosse rapidamente in marcia; occupò uno spazio ristrettissimo per l'accampamento non lontano dal nemico. L'esercito dei Sanniti, come se non ci fosse alcun indugio per lo scontro, istruì la schiera;
poi, dopo che nessuno gli andava incontro, con le insegne minacciose si accostò all'accampamento dei nemici. lì non appena vide un soldato nella trincea e molti inviati ad esplorare...
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