Vicende della guerra Giugurtina
Romani, qui Iugurthae, Numidarum regi, bellum indixerant, in Africam Metellum consulem miserunt, qui opulentas urbes regionis cepit, agros...
I Romani, che avevano dichiarato guerra a Giugurta, il re della Numidia, inviarono in Africa il console Metello, che conquistò le ricche città della regione, saccheggiò i campi della campagna vicina, incendiò i fortilizi e le cittadelle senza mura o difensori, uccise una grande massa di uomini, fece un immenso bottino.
In questa maniera egli poté assoggettare l'intera regione, imporre agli abitanti molte tasse, decidere che i cittadini fornissero alle legioni dei Romani grano e una grande quantità di viveri.
Quando la notizia di una vittoria tanto grande giunse a Roma, una grande gioia pervase i cittadini, e il senato stabilì che i sacerdoti compissero i riti di purificazione in onore di Marte, di Romolo e di tutti gli altri dei. A quel punto la gloria del comandante Metello fu illustre.
Tuttavia, mentre Metello celebrava un trionfo a Roma, in Numidia Giugurta radunò una nuova moltitudine di cavalieri e di fanti, e riprese la guerra con truppe in piene forze, al fine di preparare un'insidia ai Romani.
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