I democratici combattono al Pireo
ἀλλὰ ταῦτα μὲν ἐξήχθην ὑπὲρ πάσης ὀλοφύρασθαι τῆς Ἑλλάδος: ἐκείνων δὲ τῶν ἀνδρῶν ἄξιον καὶ ἰδίᾳ καὶ δημοσίᾳ μεμνῆσθαι, οἳ φεύγοντες τὴν...
Ma mi sono lasciato trasportare a questo lamento sulla sorte di tutta la Grecia, invece è doveroso commemorare, pubblicamente e in privato, anche quegli uomini che, per sfuggire alla schiavitù e combattendo per la giustizia, scesero in lotta a difesa della democrazia e, pur avendo tutti contro, vennero al Pireo.
Essi, non costretti dalla legge, ma obbedendo a un loro impulso naturale, rinnovarono l’antico valore degli avi con le loro nuove lotte, per riconquistare in comune con gli altri la città a prezzo della loro vita, scegliendo piuttosto una morte da uomini liberi che una vita di servitù;
provavano vergogna delle loro sventure non meno che ira verso i loro nemici, e preferirono morire nella loro terra piuttosto che vivere abitando in terra straniera; avevano come alleati i giuramenti e i patti e come nemici non solo quelli che lo erano già prima, ma anche i loro stessi concittadini.
E tuttavia senza spaventarsi di fronte al numero dei nemici e mettendo a repentaglio le proprie vite, innalzarono il trofeo di vittoria sui loro nemici e come testimoni del loro valore ci offrono le tombe degli spartani che si trovano vicino a questo sepolcro.
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