Il valore degli antenati a Salamina è degno di Ammirazione - Lisia versione greco
Il valore degli antenati a Salamina
è degno di Ammirazione
versione greco Lisia
traduzione libro LUKEION pag 230 n°171
Οὐ πολλαῖς δ' ὕστερον ἡμέραις ἦλθε καὶ ἡ πεζὴ στρατιὰ καὶ τὸ ναυτικὸν τὸ τῶν βαρβάρων, ὃ τίς οὐκ ἂν ἰδὼν ἐφοβήθη, ὡς μέγας καὶ δεινὸς τῇδε...
Arrivarono pochi giorni dopo l'esercito e la flotta dei barbari: a quella vista chi non si sarebbe impaurito di fronte alla grande terribile lotta che la nostra città doveva affrontare per la libertà dei greci? Quali sentimenti avrà provato chi vedeva allora i suoi imbarcati su quelle navi, quando non si poteva credere alla salvezza e il pericolo minacciava? O gli uomini che si preparavano alla battaglia navale in difesa dei loro affetti più cari, con in palio la vita della gente che era a Salamina? Da ogni parte avevano di fronte un tale numero di nemici che tra i mali che minacciavano, prevedere la propria morte era solo il più piccolo e la sventura più grande, invece, era ciò che si figuravano avrebbero subito gli sfollati a Salamina per mano dei barbari, se questi avessero vinto.
Nell'angoscia si saranno stretti certo in un abbraccio e avranno ben pianto sulla loro sorte, consapevoli che le loro navi erano poche e vedendo invece il gran numero di quelle nemiche, sapevano che la loro città era abbandonata, la regione intorno devastata e piena di barbari, i templi incendiati, tutti i peggiori orrori ormai vicini, ascoltavano nello stesso momento levarsi mescolati il canto di guerra greco e quello barbaro, l' eserotazione di entrambi e le grida dei feriti, il mare era ricolmo di morti, ovunque si scontravano rottavi di nostre navi e nemiche e, poiché l'esito della battaglia restava a lungo incerto, a tratti credevano di aver vinto ed essere salvi, a tratti invece di essere sconfitti e perduti.
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