Malvagità dei trenta

Καλέσας δὲ Δάμνιππον λέγω πρὸς αὐτὸν τάδε· «Ἐπιτήδειος μέν μοι τυγχάνεις ὤν, ἥκω δ' εἰς τὴν σὴν οἰκίαν, ἀδικῶ δ' οὐδέν, χρημάτων δ' ἕνεκα ἀπόλλυμαι....

Traduzione letterale, analisi dei verbi e note grammaticali

E dopo aver convocato (κάλεσας, part aor ἐκάλεσας) Damnippo gli dico queste cose: "Ti trovi ad essere mio intimo amico, sono giunto a casa tua (σός σή σόν), non ho commesso (ἀδικέω) nulla ma sono rovinato a causa del mio denaro. Tu quindi renditi (παρασχοῦ imperat aor παρέχω) benevolo verso di me che subisco queste cose e offrimi la tua forza per la mia salvezza". Quello (ὑπέσχετο aor ὑπέχω) promise che avrebbe fatto queste cose. Gli sembrava che fosse meglio riferirle (μνησθῆναι inf aor pass μιμνήσκω) a Teognide; credeva (ἡγεῖτο imper 3a sg ἁγέομαι) infatti che lui avrebbe fatto ogni cosa su uno gli dava (διδοίη ott pres δίδωμι) del denaro. E mentre quello discorreva con Teognide (Ἐκείνου διαλεγομένου gen ass) (infatti mi trovavo ad essere pratico della casa, e sapevo che era a due porte) mi sembrava bene provare a salvarmi in questo modo pensando (ἐνθυμουμένῳ part pres dat ἐνθυμέομαι) che, se fossi rimasto nascosto (λάθω cong aor λανθάνω), sarei stato salvo (σωθήσομαιfut pass σώζω, ) se invece fossi stato preso (ληφθῶ cong aor pass λαμβάνω) pensavo che, se Teognide fosse stato convinto da Damnippo a prendere le ricchezze, o sarei stato rilasciato (ἀφεθήσομαιfut ind pass ἀφίημι) o che sarei sarei morto (ἀποθανοῦμαι ind fut m ἀποθνήσκω) διανοηθείς part aor mp διανοέω) ugualmente. Dopo aver pensato queste cose fuggivo, mentre quelli facevano la guardia sulla porta d'ingresso.
(By Vogue)

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