Catone il Censore (Versione latino Livio)

Catone il Censore Autore: Livio

Omnibus patriciis familiarum nobilissimarum M. Porcius Cato praestabat. In eo enim tanta vis animi ingeniique fuit ut fortunae suae faber ipse videretur....

Alcuni sono stati portati alle più alte magistrature dalla loro conoscenza del diritto, altri dalla loro eloquenza, altri ancora dai meriti acquisiti in guerra:

Catone ebbe invece un ingegno tanto versatile e tanto adattabile ad ogni situazione che, qualunque fosse il settore in cui era impegnato, si sarebbe detto che fosse nato proprio per esercitare quell'unica attività. In guerra era un uomo d'azione e si segnalò in battaglie molto importanti; quando ebbe raggiunto i gradi più alti si dimostrò validissimo condottiero; e lo stesso fu in periodo di pace: espertissimo giureconsulto e di grandissima eloquenza quando c'era da difendere qualcuno.

Non vi è dubbio: fu di carattere intrattabile, oltre che di lingua aspra ed eccessiva, ma il suo animo non andò mai soggetto a cupidigie, fu di una rigorosa probità, disprezzò sempre i favoritismi e le ricchezze.

Nella sua sobrietà, nella sua capacità di sopportare fatiche e pericoli, dimostrò di avere corpo e carattere duri come il ferro: nemmeno la vecchiaia, che dissolve ogni cosa, riuscì a spezzarlo.

Altra versione di Porcio Catone senza testo latino:

Porcio Catone eccelleva su tutti i patrizi appartenenti alle (lett. delle) famiglie in assoluto più nobili.

In lui c’era tanta forza d’animo e d’ingegno ch’egli stesso appariva artefice della propria fortuna. Era ugualmente esperto dei problemi della vita cittadina come di quelli della vita in campagna. (uomo) molto valente in guerra e rinomato per i molti successi; dopo ch’ebbe raggiunto le cariche (migliori), (fu) sommo condottiero. Era ferratissimo di diritto e molto facondo nell’arte oratoria; della sua eloquenza restano non poche testimonianze in scritti d’ogni genere.

Compose molte orazioni, e in difesa di sé stesso, e in difesa d’altri, e contro altri ancora [orazioni, dunque, di difesa e di accusa]. Sfiancò gli avversari politici non solo portando accuse ma anche impegnandosi nelle difese. Era di carattere intrattabile e di lingua mordace e tagliente, ma d’animo integro e di rigorosa probità, dispregiatore di favoritismi e ricchezze.

In ogni cosa, fu (di) singolare zelo: infaticabile contadino, giurisperito, grande oratore e amantissimo delle (belle) lettere. Nel coltivare le quali, per quanto in tarda età, raggiunse tuttavia traguardi importanti.

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