I romani si alleano con gli Etoli per contrastare Filippo re di Macedonia
Parte 1
M. Valerius Laevinus ad consilium Aetolorum classe expedita venit. .... Scerdilaedus essent, Asiae Attalus, hi Thracum et Illyriorum reges.
M. Valerio Levino giunse al consiglio degli Etoli con una flotta armata di armamenti leggeri.
Disse che gli Etoli sarebbero stati in grande onore, e che per loro Filippo ed i Macedoni erano vicini pericolosi. Queste parole e promesse le pronunciarono con i loro pieni poteri il generale Romano Scopa, che allora era pretore della regione, e Dorimaco, capo degli Etoli, esaltando la potenza e la maestà del popolo Romano.
Fu dunque decretato che fossero nello stesso vincolo di amicizia gli Elei, e i Lacedemoni, e Attalo e Pleurato e Scerdiledo, Attalo dell'Asia, questi re dei Traci e e degli Illiri.
Parte 2
Decretum est bellum ut extemplo Aetoli cum Philippo terra gererent; ..... praeter arcem vi cepit, et Oeniadas Nassumque Acarnanum captas Aetolis contribuit.
Si deliberò che gli Etoli portassero subito guerra a Filippo per terra, che i romani li aiutassero con non meno di venticinque navi quinqueremi; che il Romano si adoperasse affinché gli Etoli occupassero l'Acarnania.
Concordarono queste cose, e tali accordi due anni dopo furono messi per iscritto dagli Etoli ad Olimpia, e posti dai Romani sul Campidoglio, affinché fossero attestate dai monumenti sacri.
Motivo del ritardo erano stati gli ambasciatori Etoli trattenuti alquanto a lungo a Roma. Gli Etoli mossero subito guerra a Filippo, e Levino prese con la forza Zacinto (è un'isoletta vicino all'Etolia)
all'infuori della rocca e conquistate Oeniada, Nasso e Acarnano le annette all'Etolia.
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