De virtute et vitio 3. 101 (Plutarco)

θροιζε χρυσίον, σύναγε ἀργύριον, οἰκοδόμει περιπάτους, ἔμπλησον ἀνδραπόδων τὴν οἰκίαν καὶ χρεωστῶν τὴν πόλιν· ἂν μὴ τὰ πάθη τῆς ψυχῆς καταστορέσῃς καὶ τὴν ἀπληστίαν παύσῃς καὶ φόβων καὶ φροντίδων ἀπαλλάξης σαυτόν, οἶνον διηθεῖς πυρέττοντι

Questo passo di Plutarco è un'esortazione filosofica a trovare la felicità e la pace interiore nella moderazione, nell'autosufficienza e nella conoscenza del bene, indipendentemente dalle circostanze esterne.

Accumula oro, raduna argento, costruisci portici, riempi la casa di schiavi e la città di debitori:

se non reprimi le passioni dell'anima, se non calmi (κατά στόρεννυμι) l'insaziabilità, e non ti liberi di paure e allontani preoccupazioni, filtri (διηθέω) vino per un febbricitante o offrire miele a un malato di bile (bilioso), e prepari cibi e vivande a chi soffre di dissenteria: non solo non li sostengono né li rinvigoriscono, ... (CONTINUA)

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