Ritratto di Giugurta
Ritratto di Giugurta Versione latino Sallustio Alla scoperta dei classici
Qui ubi primum adolevit, pollens viribus, decora facie, sed multo maxime ingenio validus, non se luxu neque inertiae corrumpendum dedit,...
E questo (=Giugurta) non appena divenne adolescente vigoroso per forze, di aspetto bello, ma valente soprattutto per il grande ingnegno (non diede se stesso da corrompere) non si lasciò corrompere dal lusso e dall'inattività ma come è abitudine di quel popolo cavalcava e lanciava dardi e gareggiava con i coetanei nella corsa e benchè superasse tutti in fama (in gloria)tuttavia era caro a tutti gli altri e trascorreva oltre a ciò la maggior parte del tempo nel cacciare (nella caccia), feriva un leone e altre belve per primo o fra i primi, agiva moltissimo e parlava pochissimo (il minimo possibile)
di lui. Micipsa, sebbene all'inizio fosse stato contento di tutte queste cose, pensando che il valore di Giugurta sarebbe stato di lustro per il suo regno (doppio dativo, ), tuttavia, dopo essersi accorto che il giovane uomo cresceva (di prestigio) sempre di più, mentre (due ablativi assoluti, il secondo senza participio) la sua età era ormai avanzata e i figli erano ancora piccoli, preoccupato (participio, non indicativo) molto per tale faccenda, meditava tra sé e sé molte cose. Lo spaventava la natura umana, avida di potere e pronta a soddisfare le passioni dell'animo, e inoltre l'opportunità dell’età sua e dei figli, la quale svia anche gli uomini di livello modesto con la speranza di un premio;
inoltre lo spaventava la simpatia dei Numidi destatasi nei confronti di Giugurta, dalla quale temeva che si originasse una rivolta o una guerra. se avesse ucciso un uomo siffatto con l'inganno.
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