Sempronia una complice di Catilina

Inizio: Igitur, in comitiis habitis Romae consules declarati sunt Fine: prosus multas facetias multumque leporem habuit

Nei comizi che si tennero a Roma quindi vennero dichiarati consoli M. Tullio e C. Antonio, cosa che per prima scosse il congiurato.

Tuttavia Catilina non abbandonò l'ira, anzi il furore aumentava sempre più; preparò le armi per tutta l'Italia in luoghi adatti, portò denaro, raccolto attraverso gli amici, a Manlio suo socio, a Fiesole, il quale fu poi un caporione della guerra. Legò a sé molti uomini di animo malvagio, ed anche un certo numero di donne, fra le quali c'era Sempronia, che era una donna di grande coraggio; commise molti delitti degni di essere menzionati.

Fu donna abbastanza fortunata per famiglia e bellezza, oltre che per il marito ed i figli; erudita nelle lettere Greche e Latine suonava la cetra e ballava con eleganza e coltivava molte altre attività, che sono strumento di vita lussuriosa. Ma a Sempronia non furono cari né il decoro né la pudicizia; fu infatti travolta dalla passione, cercò gli uomini, negò con falso giuramento il denaro avuto in prestito, fu complice della congiura.

In verità l'intelligenza della donna non fu sconveniente: componeva poesie, suscitava allegria, insomma ebbe molto spirito e fascino.

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