Non valutare l'eleganza della forma ma la validità degli argomenti
Cum viri clarissimus praefectus urbis Symmachus ad clementiam tuam retulisset ut ara quae de urbis romae curia sublata fuerat, redderetur...
Quando mi arrivò la notizia della relazione che Simmaco l'eccellentissimo prefetto della città di Roma indirizzò alla tua clemenza, per ottenere la rierezione dell'altare che 'era stato rimosso dalla curia della sua città, e non appena ebbi sentore che tu, così giovane d'anni e pur saldo nella fede, non ritenevi fossero da accogliere le suppliche dei gentili, mi affrettai a inviarti una mia lettera, nella quale, pur già accennando agli argomenti che mi pareva di doverti prontamente suggerire, chiedevo mi si desse nondimeno una copia di quella relazione. Pertanto, non perché io tema che tu possa vacillare nella tua fede, ma solo per una previdente precauzione rispondo ora a quanto nella relazione si è venuto asserendo con queste considerazioni, che sono certo vorrai con animo benevolo prendere in esame:
e, nel far ciò, ti chiedo solo di fermarti a valutare non l'eleganza della forma, ma la validità degli argomenti. Come infatti la divina Scrittura insegna "aurea è la lingua dei sapienti": essa, paludata di bei discorsi e risonante d'uno splendente eloquio, come per un lampeggiare di vividi colori, offusca la vista, abbaglia gli occhi della mente.
Ma quest'oro, se lo osservi bene, ne ha solo l'apparenza, ma in realtà non è che vile metallo. Capovolgila, ti prego, e scrutala da ogni parte la dottrina dei gentili: ti accorgerai che essa afferma principi che sembrano profondi e invece sono privi di valore, parla di Dio invece non ne adora che un vuoto simulacro.
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?