Agrippina fa richiamare Seneca dall'esilio
Agrippina fa richiamare Seneca dall'esilio versione latino Tacito
At Agrippina ne malis tantum facinoribus notesceret veniam exilii pro Annaeo Seneca, simul praeturam impetrat, laetum in publicum rata ob claritudinem studiorum eius, [utque Domitii pueritia tali magistro adolesceret et consiliis eiusdem ad spem dominationis uterentur], quia Seneca fidus in Agrippinam memoria beneficii et infensus Claudio dolore iniuriae credebatur.
Ma Agrippina per non mettersi in evidenza soltanto per le azioni malvagie, ottiene per Anneo Seneca il condono dell’esilio, insieme alla carica di pretore, pensando che ciò sarebbe stato per accetto da parte di tutti, grazie alla notorietà dei suoi studi, [sia perché l’adolescenza di Domizio potesse maturare con cotanto maestro sia perché (Agrippina e Domizio) potessero servirsi dei suoiconsigli nella speranza di conquistare il potere] poiché si credeva che Seneca sarebbe stato fedele nei confronti di Agrippina per il ricordo del beneficio e ostile nel confronti di Claudio per il dolore dell’offesa.
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