Il sapiente è invulnerabile - Versione latino di Seneca da Lingua mater 2
Il sapiente è invulnerabile Versione latino Seneca Libro Lingua mate
Numquid dubium est quin certius robur sit quod non vincitur quam quod non lacessitur, cum dubiae sint vires inexpertae, at merito certissima firmitas habeatur, quae omnes incursus respuit?...
Forse è dubbio che è forza più sicura quella che non si lascia vincere di quella che non viene pro vocata, giacché sono incerte le resistenze mai sperimentate, mentre è stimata giustamente assai sicura la fermezza che ha respinto tutti gli assalti?
Sappi, dunque, che il sapiente si mostra di qualità superiore, se nessuna offesa gli ha nociuto, che se non ne ha ricevuta alcuna. E chiamerò uomo forte quello che le guerre non l’abbattono e che la forza nemica che si avvicina non lo spaventa, e non quello che vive in placido ozio tra popoli infingardi.
Questo insomma sostengo, che il sapiente a nessuna offesa è esposto; perciò non gli importa che molti dardi gli vengano lanciati contro, perché è invulnerabile. Alla stessa maniera che la durezza di certe pietre è infrangibile al ferro, ed il diamante non si può spaccare o tagliare o intaccare, anzi smussa i corpi che lo attaccano, come pure certi corpi non si lasciano consumare dal fuoco e mantengono, pur avvolti dalle fiamme, la loro rigidità ed il -toro aspetto, e come infine certi scogli sporgenti nel mare frangono le onde e pur sferzati da secoli non presentano alcuna traccia della furia (delle onde), così è solido l’animo del sapiente ed ha in sé tanta forza, che è sicuro dall’offesa tanto quanto quelle cose che ho prima menzionate.
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