Il sapiente porta con se tutte le sue ricchezze

Versione latino Seneca

Inizio: Sapiens nihil perdere potest, omnia in se reposuit, nihil fortunae credidit, bona sua in solido habet, ... Fine: Omnium (rerum) enim extrinsecus affluentium lubrica et incerta.

Il saggio nulla può perdere, ha riposto tutto in sé, nulla ha affidato al caso, ha i suoi beni al sicuro, soddisfatto del proprio valore, che non ha bisogno dei casi fortuiti, e perciò non può né essere arricchito né impoverito.

Il fato nulla sottrae se non ciò che ha dato; invece non dà la virtù, perciò non la sottrae. Demetrio, che fu soprannominato Poliorcete, aveva preso Megara. Il filosofo Stilpone, da costui interrogato se avesse perso qualcosa, rispose: “Nulla, tutte le mie cose sono con me”. Eppure il suo patrimonio era stato depredato, il nemico aveva rapito le figlie, la patria era caduta sotto il dominio straniero e il re, circondato dalle armi dell’esercito vincitore, lo interrogava da una posizione più elevata.

Ma quello gli sottrasse la vittoria e dimostrò che egli, pur dopo che la città era stata catturata, era non solo invitto, ma senza danni. Infatti aveva con sé i veri beni sui quali non vi è imposizione della mano. Invece quelle cose che venivano portate via dissipate e saccheggiate, che non le giudicava sue, ma casuali e obbedienti al cenno della fortuna;

perciò le aveva amate come non proprie. Infatti il possesso di tutte le cose che giungono da fuori è vago ed incerto

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