La clemenza è la virtù che più si addice all'uomo
Nulla ex omnibus virtutibus homini magni convenire, cum sit nulla humanior, constet... incurrentibus periculis se opponunt.
E' necessario che sia chiaro che nessuna tra tutte le virtù convenga di più all'uomo, dal momento che non ne esiste (è) nessuna più umana, non solo tra di noi, che desideriamo che l'uomo sia ritenuto un animale sociale generato per il bene comune, ma anche tra quelli che lasciano l'uomo al piacere, le cui parole e azioni puntano ai loro interessi; infatti se desidera la quiete e il riposo, ha trovato questa virtù della sua natura, che ama la pace e trattiene la mano. Tuttavia a nessuno fra tutti la clemenza si addice di più che ad un re o ad un principe.
Così infatti un grande potere è ragione di onore e di gloria, se la potenza è per quelli salutare; infatti è pericoloso il potere che contribuisce a nuocere. Infine è stabile e ben piantata la grandezza di colui che tutti sanno stare tanto sopra di loro quanto in loro difesa, della cui cura, che veglia per il benessere dei singoli e di tutti, fanno esperienza ogni giorno, quando compare non fuggono, come se un qualche animale cattivo o pericoloso fosse uscito dalla tana, ma a gara gli vanno incontro come ad un astro luminoso e benefico.
Prontissimi ad esporsi per lui alle spade degli aggressori e a stendere i loro corpi sotto di lui, se deve prepararsi una strada per la salvezza per mezzo di una strage umana, proteggono il suo sonno con veglie notturne, difendono i suoi fianchi, posti davanti e sparsi attorno, si contrappongono ai pericoli che sopraggiungono.
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