La nostra piccolezza ci fa sembrare grandi le cose di poco conto
Quemadmodum Hannibal Alpes superiecerit scribunt; quemadmodum confirmatum Hispaniae cladibus bellum Italiae, ... ex humilitate nostra magnitudo est. (Seneca)
Scrivono come Annibale abbia valicato le alpi; in che modo senza pensarci abbia dichiarato la guerra accreditata dalle stragi della Spagna ed infranti gli equilibri, in seguito a Cartagine senza arrendersi (incessante riferito al soggetto Hannibal), assicurando un condottiero rivendicando un esercito contro i Romani mise sotto torchio (esaminò) i re; come benchè fosse anziano (è sottinteso il verbo essere è un participio congiunto relativo a senex riferito ad Hannibal con valore concessivo) non avesse tralasciato di desiderare la guerra in ogni angolo; poteva sopportare a tal punto di essere (sottinteso) senza patria, non senza un avversario. Quanto sarebbe bastato ricercare cosa si dovesse fare rispetto a cosa era stato fatto, ed insegnare a coloro che hanno affidato le proprie cose alla fortuna che da quella non è stato donato niente di stabile, che tutte le sue cose scorrono in modo più mutevole dell'aria! Non riesce infatti a stare ferma; gioisce nel sostituire gli eventi tristi con quelli felici, e comunque di mescolarli.
Pertanto nessuno abbia fiducia negli eventi favorevoli, nessuno venga meno nelle circostanze sfavorevoli: le vicissitudini sono alterne. Perché gioisci? non sai in che momento saranno sul punto di abbandonarti quelle cose tramite le quali sei portato all'apice; avranno la propria fine, non la tua. perché sei avvilito? Sei sceso in basso, ora è il momento di rialzarsi. Le avversità cambieranno in meglio, i desideri in peggio. Così l'animo dovrebbe concepire la diversità non tanto delle case private, che un lieve evento abbatte, ma di quelle pubbliche: i regni sorti dal basso si sono collocati al di sopra di quelli che governavano, i vecchi imperi caddero durante lo stesso splendore.
Non si può conteggiare quanti molti regni siano stati distrutti da altri. Ora che soprattutto la divinità ne ammucchiò alcuni, ne sottomise altri, li pone delicatamente, ma non getta dalla propria altezza alcun resto destinato ad essere trattenuto (da trattenere). Crediamo che questi siano grandi dato che siamo piccoli; molte cose hanno importanza (dativo di possesso) non per la propria natura (per ciò che sono) ma per la nostra piccolezza. (By Maria D.)
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