L'importanza dell'amicizia (Versione latino Seneca Littera)
L'importanza dell'amicizia
Autore: Seneca Littera, litterae 2 c n. 3 pag. 370
Epistulas ad me perferendas tradidisti, ut scribis, amico tuo: deinde admones me ne omnia cum eo ad te pertinentia communicem, quia non...
Tu consegnasti le lettere a un tuo amico perché fossero portate a me portandole, come scrivi;
in seguito mi raccomandi di non parlare (comunicare) con lui di tutte le cose che ti riguardano, poiché tu stesso non sei solito certamente fare ciò; così con la medesima lettera hai affermato e negato che sia amico (tuo). Se reputi amico qualcuno (si existimas amicum aliquem), al quale non credi quanto a te, (cui non credis tantundem, quantum tibi), sbagli fortemente. Tu decidi veramente di tutte le cose con un amico, ma prima di tutto riguardo lui: dopo è necessario credere nell'amicizia, ma prima bisogna giudicare l'amicizia.
A lungo rifletti se tu debba accogliere qualcuno nell'amicizia. In seguito con tutto il cuore accettalo; e parla tanto apertamente con lui quanto con te stesso. Tu certamente così vivi da non confidare niente a te che tu non possa confidare anche ad un tuo nemico; ma poiché intervengono certe cose che l'abitudine fece segrete (è consuetudine tenere segrete), dividi (misce) con l’amico tutti gli affanni (omnes curas), tutti i pensieri.
Se tu l’avrai ritenuto fedele, lo farai tale (lo renderai fedele); infatti alcuni insegnarono ad ingannare mentre (proprio perché) temono di essere ingannati, e quelli stessi, sospettando, autorizzarono (facere ius) a sbagliare.
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