SENECA DE BENEFICIIS libro V capitolo V

A parentibus fere vincimur; nam tam diu illos habemus, quam diu graues iudicamus, et quam diu beneficia illorum non intelligimus....

Dai genitori por lo più siamo vinti. Intatti noi li temiamo tanto a lungo quanto a lungo li giudichiamo pesanti (autoritari)

e quanto a lungo non comprendiamo i loro benefici, ma quando ormai l'età ha raccolto un pò di saggezza e ed e cominciato ad apparire che essi devono essere amati da noi per quegli stessi atteggiamenti, a causa del quali non erano apprezzati. I rimproveri, la severità e l'attenta sorveglianza di un'avventata adolescenza, ci vengono tolti;

l'età ha condotto pochi a ricavare il vero frutto dai figli, altri hanno percepito i figli con un peso. Non è tuttavia vergognoso essere vinti nei benefici da un genitore; perché mai dovrebbe essere vergognoso, dal momento che non è vergognoso esserlo da nessun altro? Per alcuni infatti siamo usuati e diversi, uguali nel'animo, che solo quelli richiedono, che noi solo promettiamo, diversi per la sorte:

se essa impedisce a qualcuno di ricambiare il favore, non per questo quel tale deve arrossire come se fosse Stato vinto; non è vergognoso non ottenere, purchè ci siprovi.

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