Il dado è tratto - Svetonio versione latino
Il dado è tratto versione latino di Svetonio
Consecutusque cohortes ad Rubiconem flumen, qui provinciae eius finis erat, paulum constitit, ac reputans quantum moliretur, conversus ad...
Quando raggiunse le coorti presso il fiume Rubicone, che segnava il confine della sua provincia, Cesare si fermò per un po', e riflettendo su quanto stesse facendo rivolto ai più vicini disse:
"Possiamo ancora tornare indietro; perché se attraverseremo il ponticello, tutto ciò che faremo dovrà esser fatto con le armi. Mentre esitava accadde tale prodigio.
Un uomo di straordinaria forma fisica e bellezza apparve all’improvviso seduto poco distante, mentre suonava il flauto: per ascoltarlo erano arrivati oltre i pastori anche moltissimi soldati dai posti di guardia e tra quelli anche dei trombettieri, e presa la tromba ad uno di questi si precipitò al fiume andò verso l’altra vira. Allora Cesare disse:
"Andiamo dove ci chiamano i segnali degli dei e l'avversità dei nemici. Il dado è tratto. "
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