Vicende pubbliche e private di Cesare - SERMO ET HUMANITAS versione latino Svetonio
Vicende pubbliche e private di Cesare versione latino traduzione libro Sermo et humanitas
Annum agens sextum decimum patrem amisit; sequentibusque consulibus flamen Dialis destinatus, dimissā Cossutiā, quae familia equestri sed...
A sedici anni perse il padre; l'anno dopo (letteralmente: sotto il successivo consolato), designato Flamine Diale, dopo avere ripudiato Cossuzia, di famiglia equestre ma molto ricca, che aveva sposato, sposò Cornelia, figlia di Cinna, console quattro volte, dalla quale gli nacque ben presto Giulia;
e in nessun modo lo si potè obbligare, da parte del dittatore Siila, a ripudiarla. Fu condannato, per tale motivo, sia alla perdita del sacerdozio, fino a che, tramite le vergini Vestali e Mamerco Emilio e Aurelio Cotta, che erano suoi congiunti e affini, ottenne il perdono.
Da questore pronunziò dai rostri gli elogi funebri della sia paterna e della moglie Cornelia che erano morte. E invero nell'elogio della zia materna così riferisce della duplice origine di lei e di suo padre: " La stirpe materna di mia zia Giulia è nata dai re, quella paterna è collegata agli dei immortali. Infatti da Anco Marzio discendono i re Marcii, il cui nome ebbe (mia) madre, da Venere (provengono) i Giulii, della cui gente fa parte la nostra famiglia. Quindi vi è nella (mia) stirpe la sacralità dei re, che possono moltissimo tra gli uomini, e il carattere sacro degli dei, nel potere dei quali sono gli stessi re". Poi al posto di Cornelia, sposò Pompea, figlia di Quinto Pompeo, nipote di Lucio Siila, dalla quale in seguito divorziò, ritenendo che fosse stata sedotta da Publio Clodio, che si diceva fosse giunto fino a lei in pubbliche cerimonie vestito da donna
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?