Fermezza di Catone ancora fanciullo

Marcus Cato, qui postea censor factus est et sua severitate praeclaram sibi paravit laudem, puerulus insigne constantiae praebuit exemplum....

Marco Catone, che in seguito divenne censore e acquistò per sè la particolare lode per la sua severità, da giovinetto offrì un insigne esempio di costanza.

Infatti essendo educato in casa di Marco Druso, suo zio materno, ed essendo giunti presso di lui, che a quel tempo era tribuno della plebe, gli ambasciatori dei Latini per ottenere la cittadinanza chiesto da da Quinto Poppedio, il più ragguardevole dei legati, che aiutasse gli alleati presso suo zio, rispose che non l'avrebbe fatto.

P oi, interpellato di nuovo e ripetutamente, persistette nel proposito. Allora Poppedio lo sollevò nella parte più alta della dimora e lo minacciò che l'avrebbe buttato da lì, se non si fosse sottomesso alle preghiere: neppure con questa minaccia poté essere distolto dal proposito. S i dice che, Ammirando tale costanza, Poppedio esclamò: "rallegriamoci, Latini ed alleati, che costui è tanto piccolo.

Infatti se fosse già senatore, non ci sarebbe stato lecito neppure sperare la cittadinanza." Così Catone, giovinetto ancora di animo tenero, con la sua costanza respinse i Latini, che desideravano ottenere il diritto della nostra cittadinanza.(by Maria D.)

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