I due amici Arcadi - Valerio Massimo Versione latino
I due amici Arcadi
Versione latino Valerio Massimo
TRADUZIONE DAL LIBRO CORSO DI LINGUA LATINA A
Duo familiares Arcades iter una facientes Megaram venerunt, ubi alter ad hospitem iit, alter in tabernam devertit....
I due amici arcadi vennero a MegAra facendo insieme il viaggio, dove uno andò alla locanda, l’altro deviò per la taverna.
Quello, che era nella locanda, vide in sonno il suo amico che pregava affinché andasse in soccorso a lui, circuito dalle insidie dell’oste. Se infatti fosse accorso velocemente, avrebbe sottratto l’amico dall’imminente pericolo. Immediatamente, l’uomo che dormiva si alzò eccitato e andò alla locanda, dov’era l’amico.
Ma per il fato avverso il suo umanissimo proposito fu inutile e, poiché non aveva trovato l’amico, tornò a letto e al sonno. Allora apparse in sonno una seconda volta il misero amico, ferito lo supplicò che, poiché aveva trascurato di portare aiuto alla sua vita, almeno non negasse la vendetta all’amico ucciso.
Infatti il corpo trucidato dall’oste dell’infelice, allora veniva condotto su un carro alle porte della città, coperto di sterco. Spinto da tante costanti preghiere dell’amico, l’uomo accorse subito alla porta e riconobbe il carro mostrato in sonno e condusse l’oste alla pena capitale.
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