La vecchia siracusana e Dioniso

Syracusis senectutis ultimae quaedam cum plerique Syracusani expeterent Dionysii tyranni exitium propter nimiam morum acerbitatem et intolerabilia onera, sola cotidie ..... Fine: Tum facetam audaciam Dionysius punire ullo pacto non iudicavit.

Desiderando, la maggior parte dei Siracusani a Siracusa, la morte del tiranno Dionisio per l'eccessiva severità dei costumi e per gli oneri (che erano) intollerabili, solo una persona molto vecchia quotidianamente, al mattino, pregava gli dei che il tiranno stesse bene e le sopravvivesse.

Quando costui venne a sapere ciò, stupito di una devozione non dovutagli, la fece chiamare e le domandò perché facesse così. Quella allora, confidando nella verità e servendosi di un pensiero in alcun modo falso disse: "È chiara la ragione del mio proposito.

Quando ero fanciulla, infatti, poichè avevamo un tiranno opprimente, desideravo che venisse a mancare. Dopo che egli fu ucciso, nessuno era afflitto, ma per poco tempo. Infatti non accadde nulla di buono, poiché occupò la rocca un altro alquanto più terribile. Desideravo la fine anche della sua tirannia.

Per terzo iniziammo ad avere per tiranno te, più crudele dei precedenti. Così, poichè ho timore che al tuo posto subentri un tiranno peggiore, offro la mia testa in cambio della tua salvezza". Allora Dionisio non ritenne di punire in alcun modo una tanto arguta temerarietà.

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