Pericle dissipa il timore dei suoi soldati (Versione latino Valerio Massimo)
Pericle dissipa il timore dei suoi soldati
Autore: Valerio Massimo
ello illo maximo quod Athenienses et Lacedaemonii summa inter se contentione gesserunt, Pericles ille et auctoritate et eloquentia et...
E qualcosa di simile capitò anche in quella grande guerra che Ateniesi e Spartani si fecero con così disperato furore.
Il famoso Pericle, primo della sua città per autorità, per eloquenza e per prudenza. Essendosi d'improvviso fatto buio per un oscurarsi del sole ed essendo stato invaso l'animo degli Ateniesi dal più cupo spavento, si vuol che dicesse ai suoi concittadini quel che egli aveva appreso da Anassagora, di cui era stato alunno: che, cioè, quello accadeva per necessità di cose e a tempo determinato quando tutta la luna si frappone fra il sole e noi, e che, benché la cosa non accadesse ad ogni nuova luna, doveva pur avvenire in qualche novilunio.
Avendo spiegato questo con tutti i debiti argomenti, liberò il suo popolo dal terrore. Si trattava infatti allora di quella nuova e ancora ignota spiegazione che Talete di Mileto si dice aver per il prime dato dell'eclissi di sole per interposizione della luna. La cosa non sfuggì poi neppure al nostro Ennio poiché egli stesso scrive che, nell'anno 350 della fondazione di Roma, "il cinque di giugno, il sole fu tolto agli uomini e al sole si oppose la luna e la notte". E questa osservazione é così giudiziosa e acuta che da quel giorno, il cui ricordo troviamo registrato non solo da Ennio ma da tutti quei grandi annalisti, si poterono calcolare anche le anteriori eclissi solari sino a quella avvenuta il sette di luglio sotto il regno di Romolo
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?