il ritorno degli Eraclidi - Velleio Patercolo versione latino Sermo et Humanitas

versione latino Velleio Patercolo traduzione libro sermo et humanitas

Fere anno octogesimo post Troiam captam, cente­simo et vicesimo anno post quam Hercules ad deos excesseerat, Peloopis progenies, quae omni...

Circa ottant'anni dopo la presa di Troia, centoventi anni dopo che Ercole era salito fra gli dei, la progenie di Pelope, che in tutto questo tempo, cacciati gli Eraclidi, aveva ottenuto il potere su tutto il Peloponneso, è cacciata dalla progenie di Ercole.

Condottieri per il recupero del potere furono Temeneo, Cresofonte, Aristodemo, dei quali Ercole era stato trisavolo. Esclusi dagli Eraclidi i figli di Oreste, che dopo la morte del padre avevano regnato per tre anni/per un triennio, e travagliati con diverse vicende allora dalla crudeltà del mare, dopo quindici anni avevano trovato un approdo intorno all'isola di Lesbo.

La Grecia allora fu scossa dai maggiori rivolgimenti. Gli Achei, espulsi dalla Laconia, occuparono i luoghi che detengono tuttora; I Pelasgi emigrarono insieme ad Atene, e un giovane risoluto in guerra, di nome Tessalo, Trespozio di origine, occupò con le armi insieme ad un gran numero di concittadini quella regione che ora si chiama Tessaglia dal suo nome. Poco prima Alete, generato da Ercole, figlio di Ippote, fondò Corinto sull'Istmo.

Gli Ateniesi occuparono con colonie Calcide ed Eretria nell'Eubea, i Lacedemoni Magnesia in Asia. E non molto dopo i Calcidesi fondarono Cuma in Italia. Una parte dei loro concittadini dopo molto tempo fondò Napoli.

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