Mitridate invade i domini romani - Velleio patercolo
versione latino Velleio Patercolo
Per ea tempora Mithridates, Ponticus rex, vir neque silendus neque dicendus sine cura, bello acerrimus, virtute eximius, aliquando fortuna,...
In quei tempi Mitridate re del Ponto uomo né da passarsi in silenzio né da essere nominato senza diligenza ferocissimo e valorosissimo in guerra per la sua fortuna talvolta per l'animo sempre grandissimo duce nel consiglio, soldato nella mischia, Annibale d'odio verso i Romani, dopo aver invaso l'Asia sollecitò con lettere le provincie e con grande eccitamento di premi perché fossero trucidati tutti i cittadini Romani che ivi si trovarono e lo furono in uno stesso giorno ed in un ora stessa.
In questa occasione parreggiò i Romani né in fortezza contro Mitridate né in fedeltà verso di noi la quale acquistò maggior luce della perfidia dei Mitileni che stretto in ceppi consegnarono a Mitridate M Aquilio insieme con altri cittadini.
Pompeo nel tempo dopo non ridonò a Mitilene la stessa la libertà che in grazia solo di Teofane. Pareva Mitridate sovrastare formidabile anche all'Italia allorchè il governo dell Asia cadde in sorte a Silla mentre egli si trovava avanti Nola,
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