Silla torna in Italia

Incipit: Putares Sullam venisse in Italiam non belli vindicem, sed pacis...Fine: ... In isto homine duplicis ac diversi animi exemplum conspiceretur.

Si sarebbe potuto ritenere che Silla fosse giunto in Italia non quale proprio vendicatore tramite una guerra, ma come artefice della pace:

infatti guidò l'esercito con gran calma attraverso la Calabria e l'Apulia con singolare rispetto per le messi, i campi, la gente, le città e tentò di porre fine al conflitto con giuste leggi ed eque condizioni. Ma la pace non era gradita a quelli mossi da smodata cupidigia.

Intanto l'esercito di Siila cresceva di giorno in giorno. Successivamente nei pressi di Capua riportò un successo sui consoli Scipione e Norbano: di questi Norbano fu vinto in battaglia, Scipione abbandonato e tradito dal suo esercito, fu lasciato libero da Siila senza che gli venisse usata violenza. Fosse piaciuto agli dei che non ci fosse stata discrepanza tra il Siila guerriero e quello vincitore!

Al momento della vittoria fu mite e giusto, dopo la vittoria divenne crudele. Infatti mandò via sani e salvi il console disarmato e Q. Sertorio e molti altri. In quest'uomo si sarebbe potuto scorgere un esempio d'animo duplice e contrastante

Velleio Patercolo latino allo specchio

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