Origine del capitello Corinzio

Genus, quod Corinthium dicitur, virginalis habet gracilitatis imitationem, quod virgines, propter aetatis... teneritatem, delectatusque genere et formae novitate ad id exemplar columnas apud Corinthios fecit.

TESTO LATINO COMPLETO

Lo stile cosiddetto corinzio emula la snellezza propria delle fanciulle; e infatti, le fanciulle, modellate, in ragione della loro tenera età, con membra alquanto delicate producono, nell’ornamento, effetti alquanto leggiadri.

La prima invenzione è ricordata esser stata fatta così: una fanciulla, cittadina di Corinto, già in età da marito, morì colpita da una malattia. Dopo la sua sepoltura, la nutrice portò al sepolcro, raccolti ed ordinati in un cestello, quei gingilli con i quali la fanciulla si dilettava, e (li) collocò sulla sommità (del sepolcro); inoltre, (li) coprì con una tegola, di modo che essi resistessero più a lungo alle intemperie.

Caso volle che il cestello fosse stato collocato sopra una radice di acanto; col tempo, la radice, gravata dal peso, sul far della primavera fece spuntare nel mezzo foglie e steli; i suoi steli, crescendo ai lati del cestello e spinti fuori dagli angoli della tegola a causa del peso incombente, giocoforza disegnarono sinuosità alle estremità delle volute.

Allora Callimaco, soprannominato dagli Ateniesi “Catatechnos” in virtù della raffinata eleganza della (sua) arte scultorea, imbattendosi in tal sepolcro, notò il cestello e la delicatezza delle foglie che crescevano intorno; e, compiaciuto dall’eleganza inusitata di (quella) forma, modellò a Corinto delle colonne di quel tipo.

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