Carmide esorta Andocide a difendersi dall'accusa di aver profanato i misteri - Andocide versione greco
Carmide esorta Andocide a difendersi dall'accusa di aver profanato i misteri versione greco Andocide
Επειδη δε εδεδεμεθα παντες εν τω αυτω και νυξ τε ην και το δεσμωτηριον συνεκεκλητο, ηκον δε τω μεν μητηρ τω δε αδελφη τω δε γυνη και...
Traduzione
Dopo che tutti fummo imprigionati nello stesso luogo, era notte e la prigione era stata chiusa, arrivarono la madre di uno, la sorella di un altro, la moglie e i figli di un altro ancora e si levavano grida e lamenti di chi piangeva e si affliggeva per le disgrazie che capitavano.
Carmide, che era mio cugino, aveva la mia stessa età ed era cresciuto fin da bambino nella nostra casa, mi dice: “Andocide, vedi questa disgrazia quanto è grande, io in passato non ho mai dovuto chiederti nulla né darti fastidio, ma ora vi sono costretto dalla sciagura che ci è capitata.
Quelli che tu frequentavi e conoscevi, a parte i tuoi familiari, o sono morti per le accuse per le quali siamo rovinati, o sono fuggiti, accusandoci di aver commesso ingiustizia. Se sai qualcosa di questa faccenda, parla e salva prima di tutto te stesso, poi tuo madre, devi amare moltissimo, poi tuo cognato, che ha sposato la tua unica sorella, e infine tutti gli altri familiari e parenti e anche me, che per tutta la vita non ti ho mai dato fastidio e sono estremamente ben disposto verso di te e la tua situazione, qualunque cosa sia necessario fare”.
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