La coscienza della mia innocenza e la saldezza della legge mi rincuorano all'inizio del mio discorso di difesa

Ἥδιστον μέν, ὦ ἄνδρες δικασταί, ἀνθρώπῳ ὄντι μὴ γενέσθαι μηδένα κίνδυνον περὶ τοῦ σώματος, καὶ εὐχόμενος ἄν τις ταῦτα εὔξαιτο· εἰ ἄρα τις...

E’ piacevolissimo, signori giudici, che ad uomo che è vero, non capiti alcun pericolo per la persona, e uno si augurerebbe questo;

che, se effettivamente uno fosse anche costretto ad essere oggetto di pericolo, capitare dunque questo, che io ritengo importantissimo in simile faccenda, che egli sia consapevole con se stesso di non aver commesso nulla, ma se anche capitasse qualche sventura, che sia senza malvagità né vergogna, e più per caso che per ingiustizia. ...(continua)

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