Antifonte, Sul Coreuta 2
Καὶ τοὺς μὲν νόμους οἳ κεῖνται περὶ τῶν τοιούτων πάντες ἂν ἐπαινέσειαν κάλλιστα νόμων ‹ἁπάντων› κεῖσθαι καὶ ὁσιώτατα. Ὑπάρχει μὲν γὰρ αὐτοῖς ἀρχαιοτάτοις εἶναι ἐν τῇ γῇ ταύτῃ, ἔπειτα τοὺς αὐτοὺς αἰεὶ περὶ τῶν αὐτῶν, ὅπερ μέγιστον σημεῖον νόμων καλῶς κειμένων· ὁ χρόνος γὰρ καὶ ἡ ἐμπειρία τὰ μὴ καλῶς ἔχοντα διδάσκει τοὺς ἀνθρώπους.
E tutti apprezzerebbero il fatto che le leggi, che sono in vigore in riferimento a tali fatti, siano stabilite nel modo migliore e più sacro di tutte quante le leggi.
Ad esse accade di essere le più antiche in questa terra, e poi di essere le stesse per le stesse questioni, e questo è il segnale più grande di leggi felicemente stabilite; il tempo infatti e l'esperienza insegnano agli uomini ciò che non funziona bene
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