Amore e Pische - la seconda prova (Versione latino Apuleio)

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Venere disse tali parole a Psiche “vedi quel bosco?Lì pecore ricoperte di lana d’oro pascolano in libertà.

Portami subito da lì un prezioso fiocco del vello raro in qualunque modo. Psiche andò spontaneamente non per svolgere quei compiti ma per avere la fine delle sue sofferenze precipitandosi dalla rupe nel fiume. Ma da lì dal fiume una verde canna ispirata per volontà divina così disse: ”Psiche oppressa da tante sofferenze, la tua misera morte non può inquinare le mie acque e non andare in queste a quest’ora contro le pecore formidabili.

Infatti incitate dal calore del sole sono inselvatichite dalla truce rabbia aggrediscono con il corno acuto e con la fronte di sasso e talvolta con morsi avvelenati i mortali. Adesso puoi sotto quell’altissimo platano che con me beve la stessa acqua del fiume nasconderti segretamente.

E quando il sole calmerà il vapore e ridurrà la rabbia delle pecore percuotendo le fronde del vicino bosco otterrai l’oro di lana che rimane attaccato qua e là agli arbusti”Così la semplice e umana canna istruiva Psiche molto malata.

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