Una bellezza maledetta (Versione latino Comprendere e tradurre)
UNA BELLEZZA MALEDETTA Versione latino Apuleio traduzione libro Nuovo Comprendere e tradurre
Frattanto Psiche destò nessun frutto con la sua evidente bellezza. È guardata da tutti, è lodata da tutti, non si avvicina ne il re ne un principe ne un plebeo per prenderla in matrimonio.
Almeno ammirano la divina bellezza ma tutti la guardano come una statua abilmente scolpita. e due maggiori sorelle, con le quali bellezza moderata era, erano state richieste dai pretendenti di sangue reale e felicemente maritate, ma Psiche rimasta in casa piange la sua deserta solitudine, malata nel corpo e nell’anima e odia in se stessa la sua bellezza. Così il padre infelice di quella fanciulla sventurata, temendo un odio e un’ira degli dei del cielo andò dall’antichissimo oracolo del dio di Mileto e con tante preghiere chiese un matrimonio e un marito. Ma la necessità di obbedire agli ordini divini premeva la misera Psiche a subire al più presto la pena destinata. Dunque, in mezzo alla tristezza, furono fatte tutte le cose che aveva prescritto l’oracolo; fu accompagnata da tutto il popolo la lacrimosa Psiche non alla nozze ma all’esequie. iunsero così alla rupe destinata, su in alto, in cima a un monte a strapiombo e lì lasciarono la fanciulla e lì lasciarono le fiaccole, spente dalle loro lacrime.
E certamente i genitori, distrutti da tanta sciagura, chiusi nell’ombra più fitta della casa, si abbandonarono alla notte senza fine. no splendido palazzo e uno sposo misterioso siche intanto, spaurita e tremante, là in cima alla rupe, si struggeva in lacrime, quand'ecco l'alito mite di Zefiro che mollemente spirava e in un vortice lieve le ventilava le vesti, dolcemente la sollevò da terra e sostenendola col suo soffio leggero, giù giù lungo il pendio del monte, la depose nel cavo di una valle in grembo all'erbe e ai fiori. Psiche giacente su tenero ed erboso luogo soave, dolcemente si riposò e calmo la tanta perturbazione della mente. E ora, bastato un sonno, risorse con placido animo. Vide un bosco piantato con vari arbusti col vetro vide una sorgente d‘acqua cristallina, in mezzo al bosco c‘è una casa regale, costruita non da mani umane ma da mestieri divini. Psiche, allettata dalla delizia di un luogo come quello si avvicinò e oltrepassò la soglia. Mentre Psiche osserva queste cose con grandissimo piacere, una voce che non usciva da nessun corpo si manifesta e dice: ”perché, o padrona, ti stupisci di tante grandi ricchezze?Queste sono tutte tue. Perciò ritorna nella camera da letto e allevia la stanchezza nel letto e cerca un lavacro.
Noi, di cui senti le voci, siamo le tue serve All’istante, senza che nessuno servisse, ma come spinte da un soffio, le vennero recati vini pregiati e svariate pietanze. Tuttavia questa non riusciva a vedere nessuno ma sentiva soltanto un rimbalzar di parole e come serve aveva soltanto voci. Dopo quel pranzo squisito un tale entrò e cantò e un altro suonò la cetra ma tuttavia non vedeva nessuno, né il cantatore né il citraredo. Quando si fece sera Psiche andò a dormire. Essendo già notte avanzata un dolce suono le giunse all’orecchio. E ora era andato l’incognito marito ed era salito sul letto.
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