Il principio dell'unità di azione

Il principio dell'unità di azione
versione greco numero Aristotele Poetica 1451a

Φανερὸν δὲ ἐκ τῶν εἰρημένων καὶ ὅτι οὐ τὸ τὰ γενόμενα λέγειν, τοῦτο ποιητοῦ ἔργον ἐστίν, ἀλλ' οἷα ἂν γένοιτο καὶ τὰ δυνατὰ κατὰ τὸ εἰκὸς ἢ τὸ ἀναγκαῖον....

Ed (è) chiaro dalle cose dette anche che non il narrare i fatti accaduti, questo è compito da poeta, ma quali fatti potrebbero accadere e i fatti possibili secondo il verisimile o il necessario.

Infatti lo storico e il poeta differiscono non per il (fatto di) dire o parole messe in metro o parole senza metro (sarebbe possibile infatti che fossero messe in metri le opere di Erodoto e sarebbe una storia per nulla di meno con metro che senza metri); ma in questo differisce, per il (fatto che) l'uno narra i fatti accaduti, l'altro invece quali potrebbero accadere.

Perciò la poesia è sia una cosa più filosofica sia una cosa più elevata rispetto alla storia: la poesia infatti narra più le cose universali, la storia invece le cose particolari.

Ora universale è a quale persona quali cose capita di dire o di fare secondo il verisimile o il necessario, (scopo) al quale mira la poesia assegnando dei nomi propri; invece il particolare che cosa Alcibiade fece o che cosa gli capitò.

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