Ira e desiderio di vendetta

Εστω δη οργη ορεξις μετα λυπης τιμωριας δια φαινομενην ολιγωριαν εις αυτον η τι των αυτου του ολιγωρειν μη προσηκοντος. ... ωσπερ η των ενυπνιων.

Definiamo dunque l'ira come desiderio, accompagnato da dolore, per una offesa evidente, rivolta alla propria persona (a noi stessi) o ad uno a noi legato, non essendo meritata l'offesa.

Se dunque. l’ira è questo, è inevitabile che chi è adirato è sempre adirato con un particolare individuo, per esempio con Cleone ma non con un uomo, e poiché costui ha fatto o stava per fare qualcosa contro di lui o contro una persona a lui vicina, e ad ogni ira segue un certo piacere, quello derivante dalla speranza di vendicarsi; infatti, è piacevole il pensare di ottenere ciò che si desidera, ma nessuno desidera ciò che è palesemente impossibile per lui, mentre chi è adirato desidera qualcosa che è per lui possibile.

Perciò, è stato opportunamente detto a proposito della collera: molto più dolce del miele stillante cresce nel petto degli uomini.

Infatti, anche un certo piacere è sempre presente sia per questo motivo sia per il fatto che passano del tempo a vendicarsi col pensiero; dunque, l’immagine che ne deriva genera piacere, come quello dei sogni.

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