Per risolvere il combattimento Ottaviano ricorre ad uno stratagemma
Versione greco Cassio Dione Dialogoi
Ἀντιπάλως οὖν αὐτῶν μαχομένων ὁ Καῖσαρ ἀπορήσας ὅ τι πράξῃ, πῦρ ἐκ τοῦ στρατοπέδου μετεπέμψατο....
Poiché essi dunque combattevano con pari successo Cesare non sapeva cosa fare, fece venire il fuoco dal campo.
Prima infatti non volle servirsi di esso, per risparmiare denaro; poi sapendo che era impossibile che essi si comportassero in altro modo in quel momento anche per difenderli trovò solo rifugio. In quella circostanza poi avvenne un'altra maniera di battaglia. Alcuni infatti spesso nello stesso tempo navigando contro altri scagliavano frecce incendiarie su di essi e scagliavano fiaccole con la mano anche alcuni pentolini di brace e pieni di pece lanciavano da lontano con le macchine da guerra. Altri respingevano queste cose ciascuno per proprio conto Quelli dalla parte di Antonio si sforzano con goni loro potere di riparare a ciascuna di queste cose ogni ora che avveniva, che qualuna di qeuelle non andasse spra di loro, perché ciasuna subito, che si era attaccata a qualche legno faceva sollevare nella nave una grandissima fiamma e in un primo tempo cercavano di smorzarla con dell'acqua che avevano portato per bere e consumata quella ne prendevano di quella nel mare e quella ogni volta che ne gettavano in buona quantità riparava poco alla grande violenza del fuoco: ma perché non si poteva fare ciò per tutte le navi che avevano non erano molto utili per la paura grande che era subentrata addosso a loro, appena li portavano sui mezzi d'acqua non solamente non si poteva soccorre al bisogno ma pià ancora giungeva a far le forze del male molto maggiori, perché l'acqua marina gettata in poca quantita sopra le fiamme le faceva grandemente aumentare.
Mancando dunque loro l'ausilio dell'acqua i soldati di Antonio gettarono sopra il fuoco panni e i crpi dei morti e questo per un po tenne il fuoco e sembrava che quell'incendio si stesse smorzando
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