Doveri del pater familias (Versione latino Catone)
Pater familias ubi ad villam venit, ubi larem familiarem salutavit, fundum eodem die, si potest, cimcumeat; si non eodem die, at postridie....
Il capofamiglia non appena è giunto alla fattoria, non appena ha reso devoto omaggio al lare domestico, faccia un giro attorno al fondo il giorno stesso, se è possibile; se non il giorno stesso, almeno quello successivo.
Non appena ha saputo in che modo il fondo sia coltivato, quali siano i lavori eseguiti e quelli ancora da fare, chiami il fattore il giorno successivo, a quello chieda quali lavori siano stati fatti, che cosa rimanga, se quelli compiuto siano stati realizzati a tempo debito, se possa portare a termine i lavori rimasti e quale sia stata la produzione di vino, frumenti e di tutti gli altri beni. Non appena sa quelle cose, è opportuno che faccia il calcolo dei lavori e dei giorni.
Se non gli sembra soddisfacente il risultato del lavoro, il fattore dice di aver agito diligentemente, che i servi sono stati ammalati, che ci sono state delle cattive tempeste, che dei servi sono fuggiti, che ha dovuto eseguire delle corvées pubbliche, ma quando ha detto quelle e molte altre scuse, invita il fattore al conto delle opere e degli operai. Ricorda che quando ci sono state tempeste piovose egli avrebbe dovuto svolgere quei lavori che che si possono fare durante la pioggia:
lavare le botti, spalmarle di pece, pulire la fattoria, rivoltare il grano, portare via lo sterco, fabbricare il letamaio, ripulire il grano, rammendare le funi, farne delle nuove; che sarebbe stato opportuno che i servi gli rammendassero i vestiti e i cappotti
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