Influenza dell'età e delle stagioni sulla salute
Intellege et verte versione latino Celso
Aetas media tutissima est; longis morbus senectus, acutis multo magis adolescentia patet....
L'età media è assai agevole: la vecchiaia invece è soggetta alle malattie lunghe, la giovinezza è assai più esposta a quelle acute.
I bambini sono di gran lunga i meno vulnerabili all'inizio dell'estate, i vecchi nell'estate e nella prima parte dell'autunno, i giovani durante l'inverno. Per i vecchi è più nocivo l'inverno, per i giovanissimi l'estate. La stagione migliore per la salute sembra essere la primavera e subito dopo di essa l'inverno.
L'estate è più pericolosa che propizia alla salute; di gran lunga il più pericoloso è l'autunno. Tra le stagioni, poi, quanto meno una è perturbata, sia calda sia fredda, tanto migliore è; quanto più (le stagioni) sono perturbate, tanto peggiori sono. Ne deriva che l'autunno provoca il maggior numero di malati. Dove c'è stabilità di clima, le più favorevoli alla salute sono le giornate serene, migliori quelle piovose che non quelle nebbiose; le migliori d'inverno sono quelle del tutto senza vento; d'estate quelle in cui spira il Favonio.
Gli uomini debbono curare con la maggior diligenza possibile la salute nei periodi in cui torna il clima che già altre volte li ha fatti ammalare.
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