Cani da guardia e cani da pastore - Columella libro lectio brevior versione latino
Cani da guardia e cani da pastore versione latino Columella traduzione libro lectio brevio
Nunc de mutis custodibus loquar: quamquam canis falso dicitur mutus custos. Nam quis hominum clarius aut tanta vociferatione bestiam vel furem praedicat quam iste latratu?
Quis famulus amantior domini? quis fidelior cane? quis custos incorruptior? quis excubîtor inveniri potest vigilantior? Quare vel in primis hoc animal mercari tuerique debet agricola, quod et villam et fructus familiamque custodit. [...] Canes agricolarum villatici, ovium custodes pastorales dicuntur. [...] Villae custos eligendus est amplissimi corporis, vasti latratus canorique ut prius auditu deinde etiam conspectu maleficum terreat et tamen nonnumquam, ne visus quidem, horribili fremitu suo fuget insidiantem.
Sit autem coloris unius, et magis eligatur albus in pastoralibus, niger in villaticis. Varius in neutro est laudabilis. Pastor album probat quoniam est ferae (animale predatore) dissimilis et hoc discrimen maxime utile est in propulsandis lupis sub oscuro mane vel etiam crepusculo, ne pro bestia dominus canem feriat.
Villaticus, qui hominum maleficiis opponitur, si luce clara fur advenerit, terribilior niger conspicitur; si nocte, ne conspicitur quidem propter umbrae similitudinem, quamobrem, tectus tenebris, canis tutiorem accessum habet ad insidiantem.
Ora parlerò dei custodi muti: anche se il cane a torto è definito un custode muto. Infatti quale uomo più chiaramente o con tanto chiasso avverte della presenza di una bestia o di un ladro di quanto faccia lui con i latrati?
Quale servo ama più il padrone? Chi è più fedele del cane? Quale custode è più incorruttibile? Quale custode si può trovare più vigilante? Perciò l'agricoltore persino tra le prime cose deve comprare e tutelare quest'animale, perché custodisce la villa, le frutta e la famiglia. I cani da podere dei contadini, sono chiamati guardiani pastorali di pecore. Per custodire la villa va scelto di corporatura più che ragguardevole, dal latrato smisurato e rumoroso per atterrire i malintenzionati prima con l'udito, poi anche con il suo aspetto e tuttavia, alle volte, per fugare chi insidia, con il suo brontolìo spaventevole, senza neanche essere veduto.
Il pelo abbia un solo colore, e di preferenza sia scelto bianco per i pastori, nero per le fattorie. Il colore variegato non è da approvare in nessuno dei due. Il pastore apprezza quello bianco essendo esso dissimile dai predatori e questa differenza è utilissima nel respingere i lupi nel buio del primo mattino e anche al crepuscolo, affinché il padrone non ferisca il cane al posto della belva.
Quello che monta la guardia alle ville, che si oppone alle malefatte delle persone, se il ladro arriva alla luce del giorno, appare più terribile in quanto nero; se di notte, non viene scorto neppure per la sua somiglianza con l'ombra, per la qual ragione, protetto dalle tenebre, il cane si accosta con minor pericolo all'insidiatore
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