La qualità dei bovini italici - LEXIS Versione latino Columella
Qualità dei bovini italici Autore
Versione di latino di Columella
Versione da LEXIS
Campania plerumque boves progenerat albos et exiles, labori tamen et culturae patrii soli non inhabiles....
La campania aveva generato per lo più bovini bianchi ed esili, tuttavia non inabili (quindi abili) alla fatica e alla coltivazione della terra.
l'umbria (aveva generato bovini) robusti e bianchi; e inoltre rossastri; non meno lodevoli sia per le qualità dell'indole che per quelle del corpo. in Etruria e in Lazio sono sempre stati prodotti bovini tarchiati, ma forti per il lavoro, capaci di soportare ogni difficoltà nell'appennino.
queste caratteristiche sono così varie e diverse, tuttavia l'aratore deve seguire regole comuni e precise nel comprare i giovenchi, e tali notizie sono state tramandate da Magone Carthaginiensi come ricorderemo in seguito. ci si devono procurare i giovani bovini, tarchiati, con le grandi membra, con corna lunghe, nere e robuste, con la fronte ampia e crespa, con le orecchie irte, con gli occhi e i labbri neri, con le narici "ripiegate all'insù" schiacciate e aperte, con il collo lungo e robusto.
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