L'oratore deve possedere virtù e cultura - Quintiliano

Quintiliano nuovo dalla sintassi al testo versione latino

Inizio: Virtus etiam si quosdam impetus ex natura sumit, tamen perficienda doctrina est: ... Fine. 0 quam istud parvum putant, quibus tam facile videtur!

La virtù, anche che se prende qualche impeto dalla natura, tuttavia la si deve perfezionare con l'insegnamento:

anzitutto l'oratore dovrà (saper) sviluppare la propria moralità e dovrà approfondire nella sua interezza la disciplina relativa all'onestà e alla giustizia in assenza della quale un uomo non può essere né onesto né esperto di oratoria. A meno che per caso non concordiamo con quelli che pensano che la moralità si fondi sulla natura e che non riceva alcun aiuto dall'apprendimento, certo con la conseguenza che essi ammettono che i prodotti delle attività manuali, anche quelli di infimo valore, necessitano di maestri, mentre la virtù, l'attributo concesso all'uomo, che più lo avvicina agli dei immortali l'abbiano a disposizione senza sforzo, solo per il fatto di essere nati.

Sarà temperante colui che non sa cosa sia la proprio la temperanza? e forte chi non si sarà in alcun modo liberato dal timore del dolore, della morte della superstizione?

E sarà giusto chi non avrà mai trattato con una disquisizione un pò sapiente il problema dell'equità e del bene e le leggi, sia quelle che sono state date a tutti gli uomini dalla natura, sia quelle che sono state istituite specificamente per i popoli e per le nazioni? Oh quanto ritengono irrilevante questo problema coloro a cui sembra così semplice.

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