La prima maestra è la nutrice

Ante omnia ne sit vitiosus...sermoni qui dediscendus sit.

Prima di ogni cosa le nutrici non abbiano (cong esort) un linguaggio imperfetto (dat di possesso): Crisippo desiderò, se fosse stato possibile, che queste fossero [anche] intelligenti.

Di certo in queste [nutrici] è superiore il rispetto dei buoni costumi, tuttavia parlino (cong esort) anche bene. In un primo momento il fanciullo le ascolterà, tenterà, imitandole, di riprodurre le loro parole. Siamo infatti per indole molto avidi di quelle cose che sperimentiamo con menti inesperte: [proprio] come dura il profumo, con il quale tu impregneresti le cose nuove non possono essere ripuliti i colori delle lane, dai quali quella semplice bianchezza [originaria della lana] viene cambiato.

E queste stesse cose rimangono fissate più ostinatamente di quelle che sono peggiori.

Infatti le buone cose si trasformano facilmente nel peggio: quando avresti trasformato i vizi in ciò che è buono? Pertanto [il fanciullo] non si abitui (cong esort) neppure mentre è un bambino ad un linguaggio che (dēdisco) bisogna disimparare (che sia da disimparare).
(By Vogue)

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