il pipistrello il rovo e il gabbiano - Favola 250 Esopo
Il pipistrello, il rovo e il gabbiano
Versione greco ESOPO Νυκτέρις και βάτος και αιθια
Νεκτερις και βατος και αιθυια εταιπειαν πισιησαμεναι εμπορικον διεγνωσαν βιον ζην....
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Un pipistrello, un rovo e un gabbiano avendo fatto un’associazione decisero di vivere una vita commerciale.
Dunque il pipistrello dopo aver preso in prestito del denaro lo mise in società, il rovo prese con sé delle stoffe, il terzo socio, il gabbiano ci mise del rame e si imbarcarono. Si scatenò una violenta tempesta e lan ave colò a picco.
I tre riuscirono a porsi in salvo sulla terra, ma perdettero tutto il carico. Da allora il gabbiano è sempre in agguato sugli scogli per vedere se da una parte o dall'altra il mare gli restituisce il suo rame, il pipistrello per paura dei suoi creditori di giorno non si fa vedere, ed esce di notte a cercarsi da mangiare, il rovo poi si aggrappa ai vestiti dei passanti per vedere se riconosce la sua stoffa. La favola dimostra che noi finiamo sempre con il ritornare a quello che ci preme.
, il gabbiano invece per terzo del bronzo: e salparono. Ma essendo fortissimo il gelo ed essendo stata sommersa la nave, essi dopo aver perso tutte le cose si trassero in salvo sulla terra.
Da allora dunque il gabbiano sta sempre vicino ai litorali, che mai il mare non getti fuori il rame;
il pipistrello fuggendo i creditori non appare di giorno ma esce per il cibo di notte, il rovo invece afferra la veste dei passanti, se mai cercando non riconosce la propria.
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