L'asino e il mulo (Ὄνος καὶ ἡμίονος)

Ὀνηλάτης ἐπετίθει ὄνῳ καὶ ἡμιόνῳ γόμους καὶ αὐτοὺς ἤλαυνεν· ὁ δὲ ὄνος, ὅτε μὲν πεδίον ἦν, ἀντεῖχε πρὸς τὸν γόμον....

Un conducente di asini poneva pesi su un asino e su un mulo e li spingeva avanti. Ma un asino, quando c'era una pianura, resisteva al carico.

Ma quando giungeva (γίγνομαι πρὸς, giungo a) in una salita, poiché non riusciva a sopportare il carico, supplicava il mulo: "Suvvia (Ἄγε), dividiamo (congiuntivo esortativo) e accetta una parte del carico affinché io possa trasportare il resto". Ma il mulo disprezzava/non si dava pensiero del le sue parole, e l'asino cadeva al suolo e crepava.

Il conducente di asini, poiché era in difficoltà, non solo poneva sul mulo il carico dell'asino, ma aggiungeva anche la pelle dell'asino. E poiché il mulo era sfinito come si deve (lett non moderatamente), diceva: "Soffro a ragione (lett soffro cose giuste).

Infatti, poiché non ho dato ascolto alle parole dell'asino, ora insieme al suo stesso carico porto anche lui". Così anche alcuni fra i creditori, per non concedere ai debitori un piccolo aiuto (cose piccole), spesso perdono anche la somma.
(By Vogue)

ANALISI GRAMMATICALE


Verbi:

ἐπετίθει – impf. attivo 3 sing. (ἐπιτίθημι)
ἐπιτίθημι – impf. ἐπετίθην, ft. ἐπιθήσω, aor. ἐπέθηκα, pf. ἐπιτέθεικα, ppf. (ἐ)ἐπιτεθείκειν

ἤλαυνεν – impf. attivo 3 sing. (ἐλαύνω)
ἐλαύνω – impf. ἤλαυνον, ft. ἐλῶ, aor. ἤλασα, pf. ἐλήλακα, ppf. (ἐ)ἐληλάκειν

ἦν – impf. attivo 3 sing. (εἰμί)
εἰμί – impf. ἦν, ft. ἔσομαι, aor. ---, pf. ---, ppf. ---

ἀντεῖχε – impf. attivo 3 sing. (ἀντέχω)
ἀντέχω – impf. ἀντέσχον, ft. ἀνθέξω, aor. ἀντέσχον, pf. ἀντέσχηκα, ppf. (ἐ)ἀντεσχήκειν

ἐγίγνοντο – impf. medio-pass. 3 plur. (γίγνομαι)
γίγνομαι – impf. ἐγιγνόμην, ft. γενήσομαι, aor. ἐγενόμην, pf. γέγονα, ppf. (ἐ)γεγόνειν

ἐδύνατο – impf. medio-pass. 3 sing. (δύναμαι)
δύναμαι – impf. ἐδυνάμην, ft. δυνήσομαι, aor. ἐδυνήθην, pf. δεδύνημαι, ppf. (ἐ)δεδυνήμην

ὑποφέρειν – pres. inf. attivo (ὑποφέρω)
ὑποφέρω – impf. ὑπέφερον, ft. ὑποοίσω, aor. ὑπήνεγκα, pf. ---, ppf. ---

ἱκέτευε – impf. attivo 3 sing. (ἱκετεύω)
ἱκετεύω – impf. ἱκέτευον, ft. ἱκετεύσω, aor. ἱκέτευσα, pf. ---, ppf. ---

μεριζώμεθα – pres. congiuntivo medio 1 plur. (μεριζόμαι)
μεριζόμαι – impf. ἐμεριζόμην, ft. μεριοῦμαι, aor. ἐμερισάμην, pf. μεμέρισμαι, ppf. (ἐ)μεμερισμήν

προσδέχου – pres. imperativo medio 2 sing. (προσδέχομαι)
προσδέχομαι – impf. προσεδεχόμην, ft. προσδέξομαι, aor. προσεδεξάμην, pf. προσεδέγμαι, ppf. (ἐ)προσεδεδέγμην

δύνωμαι – pres. congiuntivo medio 1 sing. (δύναμαι)

κατεφρόνεε – impf. attivo 3 sing. (καταφρονέω)
καταφρονέω – impf. κατεφρόνουν, ft. καταφρονήσω, aor. κατεφρόνησα, pf. ---, ppf. ---

κατεκρημνίζετο – impf. passivo 3 sing. (κατακρημνίζω)
κατακρημνίζω – impf. κατεκρημνίζον, ft. κατακρημνίσω, aor. κατεκρημνίσα, pf. ---, ppf. ---

διερρήγνυτο – impf. medio-pass. 3 sing. (διαρρήγνῡμι)
διαρρήγνῡμι – impf. διερρήγνῡν, ft. διαρρήξω, aor. διέρρηξα, pf. διέρρωγα, ppf. (ἐ)διερρώγειν

προσετίθει – impf. attivo 3 sing. (προστίθημι)
προστίθημι – impf. προσετίθην, ft. προσθήσω, aor. προσέθηκα, pf. προστέθεικα, ppf. (ἐ)προστεθείκειν

ἐπεσώρευε – impf. attivo 3 sing. (ἐπισωρεύω)
ἐπισωρεύω – impf. ἐπεσώρευον, ft. ἐπισωρεύσω, aor. ἐπεσώρευσα, pf. ---, ppf. ---

κατεπονέετο – impf. medio-pass. 3 sing. (καταπονέομαι)
καταπονέομαι – impf. κατεπονούμην, ft. καταπονηθήσομαι, aor. κατεπονήθην, pf. ---, ppf. ---

ἔλεγε – impf. attivo 3 sing. (λέγω)

ἐπειθόμην – impf. medio-pass. 1 sing. (πείθομαι)

φέρω – pres. indicativo 1 sing. (φέρω)

παρέχωσι – pres. congiuntivo attivo 3 plur. (παρέχω)

ἀπολλύασιν – pres. attivo 3 plur. (ἀπόλλῡμι)


Sostantivi:

Ὀνηλάτης – sostantivo maschile I declinazione (ὀνηλάτης -ου, ὁ)

ὄνῳ – dativo maschile singolare (ὄνος -ου, ὁ)

ἡμιόνῳ – dativo femminile singolare (ἡμίονος -ου, ἡ)

γόμους – accusativo maschile plurale (γόμος -ου, ὁ)

αὐτοὺς – accusativo maschile plurale (αὐτός -οῦ, ὁ)

πεδίον – nominativo neutro singolare (πεδίον -ου, τό)

γόμον – accusativo maschile singolare (γόμος -ου, ὁ)

λόφον – accusativo maschile singolare (λόφος -ου, ὁ)

μέρος – accusativo neutro singolare (μέρος -ους, τό)

λοιπὸν – accusativo neutro singolare (λοιπός -ή -όν)

λόγων – genitivo maschile plurale (λόγος -ου, ὁ)

ἀπορίαις – dativo femminile plurale (ἀπορία -ας, ἡ)

βύρσαν – accusativo femminile singolare (βύρσα -ης, ἡ)

φορτίου – genitivo neutro singolare (φορτίον -ου, τό)

δανειστῶν – genitivo maschile plurale (δανειστής -οῦ, ὁ)

χρεώσταις – dativo maschile plurale (χρεώστης -ου, ὁ)

κεφάλαιον – accusativo neutro singolare (κεφάλαιον -ου, τό)


Aggettivi:

μικρὰ – accusativo neutro plurale (μικρός -ά -όν)

δίκαια – accusativo neutro plurale (δίκαιος -α -ον)

μετρίως – avverbio (μέτριος -α -ον)


Pronomi e altre forme:

αὐτοῦ – genitivo maschile singolare (αὐτός -οῦ)

αὐτὸν – accusativo maschile singolare (αὐτός -όν)

ἔνιοι – nominativo maschile plurale (ἔνιοι -αι -α)

τοῖς – dativo maschile/neutro plurale (ὁ, ἡ, τό)


Avverbi, congiunzioni, preposizioni:

ὅτε – congiunzione

μὲν – particella

δὲ – particella

ἄγε – interiezione

δή – particella

ἵνα – congiunzione

νῦν – avverbio

καὶ – congiunzione

πολλάκις – avverbio

Οὕτω – avverbio

Quello che devi sapere su questa favola

Attribuita tradizionalmente a Esopo (Αἴσωπος), favolista greco vissuto tra il VII e il VI secolo a. C. Le sue favole sono state tramandate oralmente e poi raccolte in varie versioni durante i secoli, soprattutto in età ellenistica e romana.


Contesto storico-letterario:

Le favole di Esopo hanno protagonisti animali, spesso con caratteristiche umane (antropomorfismo), che agiscono in situazioni simboliche o quotidiane.

Queste storie hanno intento didattico e morale, e sono state usate per educare bambini e adulti attraverso esempi semplici ma efficaci.

Molte favole, come questa, contengono una morale finale, spesso implicita, che invita alla riflessione su comportamenti sociali, giustizia, umiltà, collaborazione, ecc.


Analisi dei personaggi

Ὄνος (l’asino): rappresenta chi è debole o in difficoltà ma chiede aiuto in modo ragionevole, con umiltà.

ἡμίονος (il mulo): è il personaggio che si crede forte e indipendente, ma è anche egoista e superbo.

ὀνηλάτης (il conducente di asini): figura secondaria ma simbolica. Rappresenta il destino o la giustizia della vita: è lui che, alla fine, decide chi porta il peso e distribuisce le conseguenze.


Riassunto:

Un asino e un mulo camminano insieme caricati da un conducente. L'asino, all'inizio, riesce a reggere il peso, ma arrivato in salita, non ce la fa più e chiede aiuto al mulo, proponendo di dividere il carico. Il mulo rifiuta.

L'asino allora cade e muore. Il conducente carica tutto il peso (e persino la pelle dell'asino) sul mulo. Il mulo, stremato, si rende conto che, per non aver aiutato l'asino in tempo, ora deve portare non solo il peso ma anche il cadavere del compagno.

La morale è estesa alla vita reale: chi non aiuta in tempo con poco, si troverà poi a soffrire molto di più.


Morale esplicita (nel testo):

«Οὕτω καὶ τῶν δανειστῶν ἔνιοι, ἵνα μικρὰ τοῖς χρεώσταις παρέχωσι, πολλάκις καὶ τὸ κεφάλαιον ἀπολλύασιν.»
“Così anche alcuni creditori, per non concedere un piccolo aiuto ai debitori, spesso perdono anche il capitale. ”


Morale implicita:

Aiutare chi è in difficoltà al momento giusto è intelligente e giusto.

L’egoismo o l’indifferenza possono ritorcersi contro chi li pratica.

È meglio collaborare e condividere, piuttosto che sostenere tutto da soli dopo.


Temi principali:

Solidarietà, Egoismo e sue conseguenze, Collaborazione, Giustizia, Ironia della sorte,


Stile e lingua:

Greco semplice ma elegante, tipico della prosa favolistica.

Uso di dialoghi diretti (come quello tra l'asino e il mulo) per vivacizzare la narrazione.

Il lessico è quotidiano e chiaro, pensato per essere comprensibile e memorabile.


Uso didattico:

Utilizzata in ambito scolastico per insegnare il greco antico, ma anche per trasmettere valori etici e per favorire la riflessione personale.


Attualizzazione (connessione col presente)

Questa favola è attualissima, perché:

Parla di solidarietà, tema cruciale oggi in un mondo dove si tende spesso all'individualismo.

È una lezione per la società moderna, dove non aiutare chi è in difficoltà può generare conseguenze peggiori per tutti (es. crisi economiche, problemi ambientali, emergenze sociali).

Vale in ambito personale (amicizia, famiglia), scolastico (aiuto reciproco), e politico (cooperazione tra Stati, aiuto ai più deboli).

Puoi anche leggerla come una lezione sulla giustizia: chi non vuole fare una piccola fatica per aiutare, sarà poi costretto a fare molto di più, ma troppo tardi.

Ottimo esempio per mostrare come una storia semplice possa veicolare un messaggio profondo.

Questa favola, anche se nata oltre duemila anni fa, ci ricorda qualcosa di fondamentale: l'indifferenza è una scelta comoda solo all'inizio. Aiutare gli altri nel momento del bisogno non è solo un gesto nobile, ma anche l'unico modo per evitare conseguenze peggiori per tutti.

Come il mulo che si è ritrovato a portare il peso dell'asino e della sua pelle, chi non aiuta per tempo, rischia di pagare un prezzo ancora più alto.
(by Starinthesky)

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