L'asino e il giardiniere - Esopo versione greco
L'asino e il giardiniere
VERSIONE DI GRECO di Esopo
TRADUZIONE dal libro Meletan pag. 582 n°9
Un asino che serviva un giardiniere, poiché mangiava poco ma faticava moltissimo, pregava zeus in modo che liberato dal giardiniere, fosse venduto ad un altro padrone.
dopo che zeus ascoltò e dopo che ordinò che fosse venduto ad un ceramista, di nuovo (l'asino ) si trovava male, poiché trasportava più pesi di prima trasportando sia l'argilla sia i vasi. di nuovo quindi prega di cambiare padrone, e cosi è venduto ad un cuoiaio.
dunque essendosi imbattuto in un padrone peggiore dei precedentie vedendo ciò che era stato fatto da questo, disse tra i sospiri: "oh me misero, era meglio per me rimanere dai padroni precedenti;
infatti questo, come vedo, anche la mia pelle acconcierà" il mito mostra che talvolta i servi rimpiangono i precedenti padroni, quando fanno esperienza di quelli (padroni) posteriori
Dal libro Greco lingua e civiltà 1 e dal libro Greco Nuova edizione
Un asino poichè era sottomesso a un giardiniere e poichè mangiava poco e soffriva molto, pregava Zeus (lett. dativo) per essere affidato a un nuovo padrone.
Egli inviato Ermes come messaggero, faceva in modo che l’asino fosse venduto ad un vasaio.Essendo l’asino ancora sofferente, poiché era costretto a portare molti carichi e invocando il dio in fine Zeus predisponeva l’asino a essere venduto a un conciatore di pelli.
Allora l’asino pigro vedendo le azioni del nuovo padrone, diceva: ” Ma ero atto a scegliere la vita presso i padroni precedenti.
Al nuovo padrone infatti, come vedo, sono sul punto di consegnare la pelle.” La favola insegna che talvolta i servi rimpiangono i padroni precedenti, quando provano un’altra esperienza
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