Le vespe, le pernici e il contadino - Esopo versione greco
LE VESPE, LE PERNICI E IL CONTADINO
Versione greco Esopo
Prima versione
Vespe e pernici, afflitte dalla sete, andarono da un contadino a chiedergli da bere, promettendo che, in cambio l’acqua, gli avrebbero resi questi servizi: le pernici, di zappargli la vigna, e le vespe, di tener lontani i ladri con i loro pungiglioni, facendovi la guardia tutt’attorno.
Il contadino rispose: “Ma io ho due buoi, che non promettono nulla e mi fanno tutto;
dunque è meglio che dia da bere a loro che a voi”. La favola va bene per certi uomini rovinosi che, promettendo di aiutarci, ci recano gravi danni.
testo greco prima versione
Σφῆκες καὶ πέρδικες δίψῃ συνεχόμενοι πρὸς γεωργὸν ἦλθον παρ᾿ αὐτοῦ αἰτοῦντες πιεῖν, ἐπαγγελλόμενοι ἀντὶ τοῦ ὕδατος ταύτην τὴν χάριν...
Seconda versione
Le vespe e le pernici erano afflitte dalla sete e andavano verso il contadino; chiedevano a lui stesso (letterale:
da parte di quello/cioè da parte del contadino) di bere e promettevano di dare questo aiuto in cambio di acqua fresca: da una parte mentre le pernici avrebbero scavato (letterale:
scavavano in quanto è un imperfetto, ma io l'ho messo al condizionale ipotetico), dall'altra le vespe avrebbero girato intorno il pungiglione e avrebbero spaventato i ladriIl contadino diceva: "ma io ho 2 buoi ed essi si danno da fare con cura e nulla chiedono:
dunque preferisco offrire a loro l'acqua fresca, piuttosto che a voi"La favola è per gli uomini, i quali, distruttori, dichiarano di essere di aiuto e invece danneggiano grandemente (letterale: grandi cose)
Regole e costrutti della versione
utilizzo dell'imperfetto, complemento d'agente nel passivo, utilizzo del pronome autos, proposizione infinitiva, particelle men e de.
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