Solo contro tutti - Giustino

Alexander, diu cum Sygambris proeliatus, tandem, per planitiem progressus, ad eorum urbem pervenit....

Avendo Alessandro, combattuto lungamente contro i Sigambri, alla fine, avanzando attraverso una pianura, arrivò alla loro città.

Avendola vista priva di difensori dal muro su cui era salito per primo, saltò giù sulla superficie piana della città e le guardie del corpo non lo seguirono. Allora i nemici, essendosi accorti che il re era stato lasciato [solo] dal seguito, accorrono da ogni parte per assalirlo. Alessandro, tuttavia, resiste con tenacia e audacia e combatte lui solo contro tante migliaia di avversari, né è spaventato dal gran numero di dardi, né dalle grida di quelli che lo attaccano: solo, non impressionato da alcun pericolo, uccise o mise in fuga innumerevoli nemici.

Quando si vide circondato da moltissimi, si appoggiò ad un tronco, che stava nei pressi del muro, fino a che il muro non fu abbattuto e l'esercito dei Macedoni, entrato in città, gli portò aiuto.

In quella battaglia, ferito sotto la mammella da una freccia, benché fosse ormai privo di forze per la perdita di sangue, combatté così costantemente da uccidere colui dal quale era stato colpito. Quindi fu portato in salvo dai suoi, che l'avevano seguito.

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